Comune di Ponte di Legno (1624 - 1968)
3.825 unità archivistiche collegate (totale del complesso)Archivio
Consistenza archivistica: unità archivistiche 3922 (bb. 320, fascc. 3922)
Scheda progetto
ViCiniA − Valle Camonica Archivi.
Riordino ed inventariazione degli archivi dei Comuni dell'Unione Comuni Alta Valle Camonica: Comune di Ponte di Legno.
Committente
Comunità Montana di Valle Camonica di Breno (BS)
Soggetti coinvolti
Regione Lombardia LR 81/1985, art. 4, cofinaziatore.
Unione Comuni Alta Val Camonica, cofinanziatore.
Sol.Co. Camunia Società Cooperativa Sociale Consortile onlus di Darfo Boario Terme (BS), affidatario in general contracting.
il leggio Società Cooperativa Sociale di Ceto (BS), realizzatore per conto dell'affidatario.
Progettazione, direzione scientifica e coordinamento
Sergio Primo Del Bello (2007−2012)
Redazione schede unità, riordino e redazione schede introduttive
Roberta Capelli ed Ivan Faiferri (2011)
Elaborazione dati ed adeguamento degli inventari per la pubblicazione nel sistema PLAIN di LombardiaBeniCulturali
Ivan Faiferri (2011−2012)
Storia archivistica:
Gli atti del fondo erano depositati nel municipio di Ponte di Legno, in due locali del piano interrato. Alcuni fascicoli erano ancora conservati presso gli uffici comunali, circa 53 buste di miscellanee sono erano depositati temporaneamente presso i locali in disuso della vecchia sede dell’asilo Regina Elena (1). L’archivio ha subito nel corso dei secoli dispersioni e danneggiamenti. Perdite sono avvenute più volte per causa degli incendi, tra cui si ricordano quello del 25 ottobre 1559 e del 24 luglio 1753, in cui l’intero paese fu distrutto dalle fiamme, come risulta dalla lettera di don Bartolomeo Biancardi di Vione custodita presso la biblioteca apostolica vaticana (2). L’archivio ha subito inoltre danni a causa dei trasferimenti di sede testimoniati in almeno due occasioni: durante la Prima guerra mondiale, nel 1915, quando il capoluogo venne evacuato a causa della vicinanza col fronte delle operazioni (3), e nel periodo tra il 1970 e il 1974, quando la sede municipale in piazza XXVII settembre (già piazza Dalmazia) venne trasferita provvisoriamente in via Corno d’Aola, fino al completamento dei lavori di costruzione dell’attuale edificio in Piazzale Europa (si veda l’inventario di deposito, sezione Carteggio 1969-1990, V.2, 1971-1974). In quest’ultimo periodo, parte dell’archivio fu trasferita nei locali delle vecchie scuole elementari di Ponte di Legno, in corso Milano (4). Questo deposito venne trascurato e la sua esistenza dimenticata, fino al suo ritrovamento nel corso del presente intervento, in seguito ad una richiesta di sopralluogo durante i lavori di ristrutturazione del complesso delle vecchie sedi delle scuole elementari ed asilo Regina Elena. I documenti del fondo del Comune di Ponte di Legno sono stati sottoposti a due interventi di riordino. Nel 1950, don Mario Marniga, sacerdote di Ponte di Legno, ha eseguito un riordino degli atti 1624- 1950 su mandato della Soprintendenza archivistica per le Provincie Lombarde, al termine del quale è stato redatto un elenco di consistenza del materiale conservato (si veda la sezione Carteggio 1951-1968, b. 86; fasc. 38). Durante questo intervento la documentazione venne riordinata sommariamente in categorie secondo il titolario Astengo applicato retroattivamente anche agli atti dei secoli XVII-XIX; il sacerdote mantenne però la distinzione tra atti precedenti e atti successivi all’emanazione della circolare ministeriale (5). Nel 1965 l’archivista Luigi Inselvini, funzionario della Prefettura di Brescia, eseguì un sopralluogo all’archivio comunale, di cui rimane traccia in una nota di liquidazione contenuta nell’unità b. 151, fasc. 983. Sulla base dei documenti non è tuttavia possibile ricavare quale sia stata la missione del funzionario o l’ambito dell’intervento. Nel 1974 con lettera all’Assessorato alla cultura, informazione e partecipazione di Milano (27/10/1974) si forniscono dati relativi alla sistemazione logistica e agibilità dei locali dell’archivio, sulla consistenza attuale del patrimonio archivistico e sulle prospettive di valorizzazione. Si riporta il questionario nella sua interezza:
“Parte prima: Sistemazione e logistica dell’archivio
1 In quale edificio è sistemato l’archivio. Nel municipio di recentissima costruzione. 2 In quale piano dell’edificio è sistemato l’archivio. In cantina. 3 Quanti locali e quale dimensione occupa l’archivio. Uno di mq 160 circa; non viene usato per altre attività. 4 Quale tipo di scaffalatura esiste e di quale materiale e in quale misura essa è attualmente adeguata rispetto al materiale d’archivio esistente. In ferro e in legno: sufficiente come quantità e qualità. 5 Se i locali sono muniti di impianto elettrico perfettamente funzionante e in regola con le norme di sicurezza o meno. Sì. 6 Se ci sono estintori anti incendio e se sono controllati regolarmente ogni anno, come prescrive la legge o meno. In locale attiguo sono collocati un estintore ed una bocchetta anti incendio a norma di legge. 7 Se accanto i locali ove sono disposte le carte, esistono locali dotati di tavolo e sedie in cui possano lavorare gli studiosi che intendono esaminare le carte dell’archivio o meno. Sì, nell’interno del locale. 8 In quale modo sono conservate le carte dell’archivio e in quale stato tali involucri si trovano. Sono conservati in faldoni; abbastanza buono. 9 Se finora l’archivio è stato mai frequentato da privati e in caso positivo quando, con quale intensità, con quali scopi e con quali risultati. Mai. 10 Da chi attualmente è custodito è tenuto in ordine l’archivio e in particolare quale è la qualificazione giuridica e professionale della persona addetta. Esiste un archivista con altre mansioni; tempo dedicato all’archivio 1/40°. 11 Domanda alternativa rispetto alle precedenti: nel caso in cui l’archivio dell’ente locale sia depositato presso la locale biblioteca civica o altra biblioteca, indicarlo espressamente, facendo poi rispondere alle domande da parte del direttore della biblioteca stessa. = 12 Ulteriore domanda alternativa rispetto alle precedenti nel caso in cui l’archivio dell’ente locale sia depositato presso l’Archivio di stato, indicarlo espressamente pregando poi il direttore dell’archivio di stato stesso di voler collaborare nella riposta alle domande. = 13 Domanda riservata ai comuni con biblioteca civica: nel caso in cui a parte la collocazione dell’archivio comunale, nella biblioteca civica sia depositato altro materiale archivistico, cioè archivi di terzi che a qualsiasi titolo siano pervenuti nella biblioteca stessa, pregare di far rispondere al direttore della biblioteca medesima alle domande. ====
Parte seconda: Consistenza attuale del patrimonio archivistico
14 Se l’archivio è stato mai inventariato; in caso positivo a quando risale l’ultima inventariazione, da chi è stata effettuata, se è conservata copia di tale inventario, se ne è stata mandata copia alla Sovrintendenza archivistica regionale. Non è mai stato inventariato. 15 Se l’archivio è stato mai ispezionato dalla Sovrintendenza o per conto di essa, in caso positivo a quando risale l’ultima ispezione, da chi è stata effettuata, se ad essa ha fatto seguito qualche sollecitazione e, in caso positivo, in quale senso, se tale sollecitazione è stata raccolta e ha dato luogo a qualche atto. Non è mai stato ispezionato. 16 Quale è la consistenza attuale dell’archivio e, in particolare, quanti sono esattamente i “pezzi” conservati. 900/1000. 17 A quale epoca risalgono i “pezzi” conservati e a quali anni risalgono i documenti più antichi. 1860. 18 Se esistono pergamene e in caso positivo, quante e di quale secolo. Non ne esistono. 19 Se esistono degli statuti e in caso positivo, quanti e di quali anni. No. Parte terza: Prospettive di valorizzazione dell’archivio 20 Se vi sono attualmente allo studio e in fase di elaborazione dei progetti di nuova e migliore sistemazione logistica dell’archivio e quali essi siano. Nessun progetto è in fase di elaborazione trattandosi di locale in edificio di recentissima costruzione. 21 Se vi siano attualmente allo studio e in fase di elaborazione dei programmi di riordino e inventariazione dell’archivio e quali essi siano. No: sarebbe indispensabile l’inventario. 22 Se per realizzare i progetti e/o i programmi di cui alle due domande precedenti siano stati chiesti e si abbia intenzione di chiedere dei contributi finanziari. No. 23 Se per l’attuazione dei programmi, di cui alla domanda n. 21, si disponga di personale specificatamente qualificato ovvero se, mancando attualmente di tale personale, si disponga di personale che potrebbe essere riqualificato in tale senso per effetto di iniziative regionali ovvero ancora se, mancando sia l’uno che l’altro tipo di personale, vi sia disponibilità a prendere in considerazione forme di collaborazione fra i comuni limitrofi per l’assunzione di personale appositamente qualificato che svolga l’attività di riordino archivistico e inventariazione per i comuni e in stretto contatto con le biblioteche civiche. Si reputa auspicabile la formazione di idoneo personale in consorzio con parecchi altri enti per inventario e per una risistemazione il cui modo potrebbe successivamente essere seguito da personale dipendente."
Da notare come al quesito relativo a precedenti inventariazioni o ispezioni venga data risposta negativa; viene quindi ignorato l’intervento di Mario Marniga del 1952.
Nell’anno 2000 Maria Clara Veronese ha eseguito, su incarico del comune, un nuovo riordino degli atti dal 1624 al 1950, terminato il 1° settembre.
L ’inventario prodotto con il software Sesamo è dotato di un’introduzione storica del produttore ed una sommaria descrizione dei criteri di riordino. Il materiale è stato distinto in due sezioni, dividendo il carteggio dalle serie particolari.
L’intervento mantiene la sezione unica per il carteggio già individuato da Marniga e non modifica l’applicazione retroattiva del titolario Astengo anche al periodo precedente alla sua introduzione. I documenti del carteggio sono stati posti all’interno di camicie di recupero sulle quali è stata riportata a penna la segnatura archivistica; sono ordinati in serie aperta per ogni busta. I documenti della sezione serie particolari 1624-1950 sono stati lasciati all’interno delle buste originali, senza indicazione della segnatura Anche i registri sono privi di elementi identificativi esteriori.
Nota dell'archivista:
(1) Parte di questi atti, oggetto di spoglio e schedatura durante il presente intervento, è risultata appartenere al fondo dell’asilo Regina Elena di Ponte di Legno (16 buste, 1921-1980), ed è stata riconsegnata all’ente titolare con lettera di accompagnamento trasmessa dal comune. I restanti atti, appartenenti all’archivio comunale, sono stati così suddivisi: – carteggio 1878-1950: bb. 2; – carteggio 1951-1968 bb. 4; – carteggio 1969-1990 bb. 3; – serie particolari 1902-1950 bb. 14; – serie particolari 1951-1968 bb. 2; – serie particolari 1969-1992 bb. 2; – bollettari di carico e scarico delle imposte di consumo, carte d’identità scadute, copie degli avvisi di rilascio di concessione di condono edilizio, registri delle copie degli atti di stato civile rilasciati per il pagamento dei diritti di segreteria, dichiarazioni di trasferimento (1969-1992), bb. 10 ammessi dalla Soprintendenza per i beni archivistici della Lombardia alla procedura di scarto.
(2) Citata in Tognali M., “La comunità tra cinquecento e settecento. Vita economica e sociale, arte, vita religiosa”, in Bressan, La magnifica comunità di Dalegno 2009.
(3) In una relazione del 23 aprile 1950 trasmessa alla Prefettura di Brescia, le cause del disordine delle carte d’archivio sono attribuite: " a) al trasferimento del comune dal capoluogo alla frazione di Precasaglio, dalla frazione di Precasaglio a quella di Zoanno, e poi da Zoanno al capoluogo del comune di Temù ( trasferimenti avvenuti durante la grande guerra 1915-1918, nella quale il paese e la casa comunale di Ponte di Legno furono incendiati e distrutti da granate incendiarie nemiche); b) ad occupazione del palazzo comunale, negli ultimi giorni del trascorso ultimo conflitto mondiale, da parte delle truppe della legione Tagliamento che si erano installate a protezione della ritirata tedesca attraverso la Valcamonica e il passo del Tonale; c) alla quasi costante assenza del personale di ruolo, verificatosi nel comune durante il trascorso ultimo conflitto, per morte di due impiegati e per il richiamo alle armi dell’impiegato; d) alla attuale scarsità del personale d’ufficio" (b. 86; fasc. 38).
(4) Testimonianze del geometra comunale Edoardo Nonelli e dell’ex impiegato Adelio Cominoli, 2010.
(5) Nella relazione finale prodotta al termine dell’intervento, don Mario Marniga scrive: “Nella sistemazione di riordino mi sono attenuto scrupolosamente alla circolare del Ministero dell’interno del 1 marzo 1897 n. 17200-2, dividendo il riordino in due parti: la prima dai primi atti al 1897 e la seconda dal 1898 al 1949”.
Progetti
- ViCiniA - Valle Camonica Archivi (2007-2019)
Link risorsa: http://80.211.86.145:3001/fonds/997