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Vicinia di Corna

Vicinia di Corna (1576 giugno 11 - 1983)

108 unità archivistiche collegate (totale del complesso)

Archivio

Altre denominazioni:

  • Cappellania Bornina-Negroni (O) | Annotazioni: (Nome dell'ente nelle carte del sec. XIX)

Metri lineari: 0.5

Consistenza archivistica: Unità archivistiche 108 (bb. 3, reg. 1, fascc. 107).

Il fondo comprende le seguenti tipologie di documenti: i contratti di acquisto e di costituzioni di censi, che formano il patrimonio del legato disposto da don Andrea Bornina nel 1708 (1); i testamenti di Pasino Negroni (1701) e dei fratelli Bornina (1708) che istituiscono due legati per il mantenimento di un sacerdote, l'atto di aggregazione dei due lasciti fatta dalla Vicinia di Corna nel 1718 e la successiva convenzione con il cappellano di Corna ad accettazione dell'atto; affitti, costituzioni di censo, acquisti, vendite, investiture di livello a partire dal sec. XVIII fino alla seconda metà del Novecento; avvisi di convocazione dell'assemblea e verbali di riunione dei capifamiglia di Corna; rendiconti ed inventari patrimoniali dell'ente; fatture, note di spesa ed altri documenti di gestione finanziaria.
Il fondo presenta lacune a partire dagli anni '20 del Novecento.
Di particolare interesse, per la ricostruzione dell'amministrazione della comunità di Corna e la storia delle istituzioni comunali della Valle Camonica, i fascicoli b. 1, fascc. 20−21, che testimoniano l'esistenza di sindaci e di una assemblea dei vicini della sola terra di Corna ("Pubblica e Generale Vicinia di Corna") operanti almeno dal primo Settecento, ed il fascicolo b. 1, fasc. 1, che oltre ad essere il più antico documento del fondo, risalente all'ultimo quarto del XVI secolo, documenta l'esistenza, a quella data di un "Consul in Corna" (oltre che di due "Rectores territori Monticli").
Sono inoltre presenti nel fondo alcuni fascicoli prodotti dalla Fabbriceria parrocchiale di Corna e dalla Parrocchia dei Ss. Marco e Gregorio di Corna (precedente denominazione della attuale Parrocchia dei Ss. Giuseppe e Gregorio di Corna).

Criteri di ordinamento
Prima del riordino, le carte, in parziale disordine, erano custodite nell'archivio della Parrocchia dei Ss. Giuseppe e Gregorio di Corna. Alcuni fascicoli risultavano smembrati in seguito ad un intervento sull'archivio nella seconda metà del Novecento, che aveva raggruppato una parte degli atti in fascicoli pluriennali. Grazie al ritrovamento di alcune camicie originali, è stato possibile ricostituire alcuni fascicoli, riguardanti la gestione patrimoniale (compravendite, affitti, investiture, costituzioni di censo, prestiti…), formati almeno a partire dal sec. XIX.
I documenti sono stati organizzati in una serie unica, ed i fascicoli disposti in ordine cronologico per data di apertura dell'affare trattato. Dove è stato possibile, si è cercato di ricostituire le unità archivistiche originali.
È stato creato un fascicolo di miscellanea (b. 1, fasc. 8), per i documenti non riconducibili ad unità archivistiche esistenti.
Nella descrizione degli atti notarili, si è indicato, in seguito al contenuto, la piazza ed il nominativo del notaio rogante.
La descrizione informatica è stata realizzata con l'applicativo Archimista 1.2.1, prodotto da Codex Società Cooperativa di Pavia e promosso dalla Regione Lombardia, dalla Direzione Generale degli Archivi del Ministero dei beni ambientali culturali e del turismo (MIBACT) e dal Politecnico di Milano.

Note
(1) Questa documentazione risale agli ultimi decenni del sec. XVII ed ai primi anni del XVIII.

Storia archivistica:

In un inventario dei beni delle parrocchie di Corna e Montecchio compilato nel febbraio 1712, i documenti appartenenti al fondo della Cappellania Bornina sono citati all’interno dell’archivio parrocchiale di Corna (1).
Dagli atti relativi ad una lite tra la Parrocchia dei Ss. Marco e Gregorio di Corna e gli eredi del defunto rettore del beneficio don Giovanni Maria Minizi (metà del sec. XVIII), sappiamo che il fondo, nel 1742, era ancora custodito presso l’archivio parrocchiale di Corna (2).
In seguito all’incameramento dei beni dell’ente da parte del Subeconomato per i benefici vacanti di Breno, avvenuto alla morte del rettore della cappellania don Martino Orlandi una parte degli atti fu trasferita a Breno, e venne riconsegnata al nuovo rettore del beneficio, il sacerdote Giovanni Maria Danfi.
Troviamo sui documenti numerose note tergali di questo prete, che resse la cappellania dal 1844 al 1880 e si occupò di rappresentare l’ente nelle cause per evitarne la soppressione in seguito alle cosiddette leggi eversive degli anni ‘60 dell’Ottocento (3).
Anche in seguito alla soppressione della Cappellania Bornina-Negroni ed alla sua ricostituzione come Vicinia di Corna nel 1869, non risulta che gli atti siano stati trasferiti.
Un nuovo elenco parziale delle carte del fondo si trova in un verbale di consegna della cappellania al nuovo rettore, don Giovanni Maria Malonni, da parte degli amministratori della Vicinia di Corna, nel 1904 (4).
Sebbene non vi siano notizie di precedenti riordini della documentazione, il rinvenimento di alcune camicie, databili alla seconda metà del Novecento, testimonia un intervento anonimo, nel quale parte della documentazione fu riorganizzata costituendo alcuni fascicoli pluriennali e smembrando le unità archivistiche originali.
Non sono stati rinvenuti titolari che documentassero una classificazione originale degli atti.
L’ultimo elenco sommario della documentazione risale al 1962 (5).
Prima del riordino, il fondo si trovava presso l’archivio della Parrocchia dei Ss. Giuseppe e Gregorio di Corna (Darfo Boario Terme, Bs), custodito in due buste.

Note
(1) B. 1, fasc. 13. L’inventario segnala la presenza di “diversi libri scritti di mano del molto reverendo don Andrea Bornina ed altre carte scritte”.
(2) B. 1, fasc. 44. Minizi venne accusato tra le altre cose di sottrazione di documenti e libri dall’archivio parrocchiale: tra di essi vi erano volumi e carte della Cappellania Bornina, come verificato da un “inventario delli libri segnati col nome di Ambrosio Sangalli Nodaro di Bessimo per il legato Bornina della Parrocchia di Corna, ritrovati nella libreria del molto reverendo signor don Giovanni Maria Minizi fu rettore di detta parrrocchia di Corna ed consegnati al novo parrocho signor don Giaccom’Antonio Nodari come segue videlicet” (il documento è compreso nel fascicolo). Un ulteriore inventario del 1776 non fa menzione della collocazione dei documenti (b. 1, fasc. 43).
(3) Si vedano b. 2, fascc. 74 e 78 e la scheda “Soggetto produttore” all’interno del presente inventario.
(4) B. 3, fasc. 97.
(5) B. 3, fasc. 108. Si riporta il sintetico elenco: “1) carte della cappellania – 18 marzo 1859; 2) documenti amministrativi anno 1843; 3) 1874; 4) 1889; 5) conto consuntivo entrate e uscite esercizio 1897; 6) quietanze e mandati di pagamento; 7) atti notarili; 8) affittanza di beni della Vicinia di Corna; 9) ricevute di spese pagate; 10) estratto beni appartenenti Vicinia di Corna; 11) amministrazioni; 12) atti notarili circa beni vicinia 1839-1870; 13) conto della Vicinia di Corna anni 1884-1887, 1890, 1892, 1894; 14) pagamenti effettuati Vicinia di Corna anno 1893 fino 1903; 15) cappellania Baiguini.”

Lingua della documentazione:

  • ita
  • lat

Soggetti titolari:

  • Vicinia di Corna

Documentazione collegata:

Altri documenti relativi alla Vicinia di Corna possono essere trovati presso l’archivio della Parrocchia dei Ss. Giuseppe e Gregorio di Corna e presso l’archivio comunale di Darfo Boario Terme.

Condizione di accesso:

liberamente accessibile

Note alla condizione di accesso:

L’archivio è depositato presso la sede del Servizio archivistico comprensoriale di Valle Camonica, sito in via Corno Cerreto, 5 – 25043 Breno, BS (sito web: http://www.cmvallecamonica.bs.it/pagine/archivi/, email di riferimento: servizio.archivistico@cmvallecamonica.bs.it). È consultabile durante le ore di apertura della sala di consultazione.

Soggetti produttori

Compilatori

  • Prima redazione: Ivan Faiferri (Archivista) - Data intervento: 19 gennaio 2015