Società di mutuo soccorso fra gli operai del Mandamento di Edolo (1875 - 1935)
19 unità archivistiche collegate (totale del complesso)Archivio
Metri lineari: 2.0
Consistenza archivistica: bb. 19, fascc. 19
Il fondo è composto soprattutto da atti contabili, verbali di deliberazione degli organi sociali, domande di ammissione alla società, corrispondenza con enti pubblici e altre società operaie di mutuo soccorso, tra cui quelle di Tirano, Iseo, Breno, Pisogne, Lovere e la Società Operaia Angelo Zendrini di Valle di Saviore.
Sono conservati nell'archivio le minute di alcuni discorsi ufficiali pronunciati da Giovanni Battista Tognali in qualità di presidente della società (b. 6, fasc. 6) o di oratore ufficiale per pubbliche manifestazioni (come il discorso pronunciato per il rientro del Battaglione Edolo dalla Guerra di Libia, risalente al 1912, ivi). Si conservano anche lettere trasmesse alla società da Emanuele Pedercini, Pacifico Pedercini, Emanuele Tosana e altri personaggi dell'ambiente liberale di Edolo a cavallo tra i secoli XIX e XX. Si segnala la presenza di una lettera di Guglielmo Ghislandi risalente al 1910 (ivi, sottofascicolo «Corrispondenza dal 1908 al 1918») e di un messaggio di Giuseppe Garibaldi, risalente al 1876 (ivi, sottofascicolo «Società Operaia del Mandamento di Edolo. Corrispondenza»).
Gli atti fondativi dell'ente sono conservati nel sottofascicolo «Atti preparatori. 1875» all'interno di b. 10, fasc. 10.
Non sono stati rinvenuti i registri di protocollo dell'ente.
Si segnala la presenza, nel fondo del Fascio di Combattimento di Edolo di un fascicolo denominato «Società operaie di M. S.» (la segnatura del pezzo all'interno del fondo è: b. 4, fasc. 4) relativo al ruolo del Fascio nel campo assistenziale, che contiene corrispondenza tra la segreteria fascista e la società operaia.
Criteri di ordinamento
L'intervento del 2021 ha mantenuto l'ordinamento dato ai pezzi nel riordino degli anni 1956−59. Le carte, solitamente protocollate, non presentano note tergali o altre indicazioni che facciano desumere l'applicazione di un titolario di classificazione. Data l'esiguità del materiale, si è preferito organizzare il fondo in un'unica serie documentale. Per evitare lo smembramento dei fascicoli originari, eventuali sottofascicoli sono stati conservati dove rinvenuti.
Storia archivistica:
L’archivio della Società di mutuo soccorso fra gli operai del Mandamento di Edolo è stato rinvenuto nell’archivio del Comune di Edolo ed è conservato in compactus nel locale adibito ad “archivio storico” posto al piano interrato dell’edificio comunale.
Non si hanno notizie dirette sulla storia archivistica del fondo durante gli anni di attività della Società. Lo statuto del 1875 prevede che l’archivio, il protocollo e la corrispondenza dell’ente siano conservati e gestiti dal segretario (art. 69). Si presume che il fondo sia stato conservato nella sede della società. Questa risulta essere fino al 1888 un locale del municipio di Edolo. Dai verbali degli organi sociali, la sede risulta essere, tra il 1888 e il 1892, «Casa Pedercini», tra il 1893 e il 1897, «Casa Vaiarini». Successivamente sui verbali è riportata l’indicazione del luogo di riunione come «Sala delle Adunanze» o «Sala della società» (b. 9, fasc. 9). Nel gennaio 1920 la sede sociale risulta essere in un locale concesso dal comune al terzo piano dell’edificio scolastico (b. 6, fasc. 6). Dai documenti conservati nel fondo del Fascio di Combattimento di Edolo si apprende che la società, nel 1928, ha la propria sede in un locale in affitto presso la casa “di Giovanni Battista Calvi”, che viene in quell’anno occupata proprio dalla locale sezione del Partito Nazionale Fascista; negli anni ‘30 è collocata in un edificio dell’ex municipio di Mu (b. 6, fasc. 6).
Il complesso documentario è stato riordinato tra il 1956 e il 1959. Alle buste è stata attribuita una numerazione riportata sul dorso ed è stato prodotto un elenco di consistenza contenuto nell’inventario dell’archivio comunale (1514-1959). Gli atti risultano conservati in faldoni organizzati per materie (“Statuto”, “Corrispondenza”, “Conti consuntivi” e altro). Durante il riordino del 2021, non sono stati rinvenuti i pezzi n. 15 e 16, descritti come «Matricola generale» (1875-1934) e del «Registro Cassa» (1913-1939).
Nota dell'archivista:
Gli atti fondativi della società sono conservati all’interno della b. 10, nel sottofascicolo “Atti preparatori. 1875”. Sono qui contenuti l’elenco dei sottoscrittori per la fondazione dell’ente, il carteggio con i comuni del Mandamento di Edolo in merito all’apertura delle sottoscrizioni in ciascun ufficio municipale, a partire dal 1 marzo 1875, per la fondazione della società, e i primi atti della direzione provvisoria e dell’assemblea generale. Si ritrova inoltre nel fascicolo la copia del primo statuto pervenuto, risalente al 1875.
La prima assemblea dei sottoscrittori per la fondazione della società si tiene a Edolo l’11 aprile 1875. La sottoscrizione raccoglie le adesioni di 107 operai. Vengono eletti a formare la direzione provvisoria Emanuele Tosana, Luigi Calvi, Pietro e Giovanni Folonari e Giuseppe Ravizza.
La società si propone di “promuovere la moralità, l’istruzione, ed il benessere dei soci, di dare sussidi in danaro a quelli che per malattia o vecchiaia siano impotenti al lavoro e di adoprarsi a seconda dei propri mezzi a procurare lavoro a quelli che ne fossero privi” (art. 3 dello Statuto 1875).
Le entrate societarie, previste dallo statuto, sono i contributi di ammissione e mensili dei soci, le soprattasse ed ammende, le elargizioni (art. 4).
La società è composta da soci effettivi (“che traggono dal lavoro i loro mezzi di sussistenza, sia coll’arte, professione, commercio, agricoltura, etc.”, art. 8) e di soci benefattori (“che gratuitamente si sottopongono a prestazione di denaro oppure concorrono con opere…”, art. 9).
Per essere ammessi quali soci effettivi è necessario possedere alcuni requisiti (art. 11):
- essere cittadini del Mandamento di Edolo;
- avere un’età compresa tra 15 e 50 anni;
- essere abili al lavoro;
- non essere “sotto imputazione di colpe infamanti”.
Per i soci benefattori è necessario solo l’ultimo di questi requisiti.
Tra i doveri dei soci vi sono quelli di “mandare i propri figli alle scuole elementari” e di “frequentare [essi stessi] le scuole serali, in caso siano illetterati” (art. 24), oltre che di avere una copia dello statuto sociale, di cui dovrà fare “frequenti letture” e da utilizzare come “scontrino” per prendere parola alle assemblee (art. 26).
La qualifica di socio dà diritto a due tipi di sussidi:
- un sussidio di malattia, percepito per ogni infermità tale da rendere “impotente al lavoro” il socio, e percepibile per al massimo tre mesi; viene erogato dopo un anno dall’ammissione nella società (art. 34). Lo statuto dedica alle modalità di erogazione gli articoli successivi, fino al 45;
- un sussidio per “i soci impotenti al lavoro per vecchiaia”, erogato a chi faccia parte della società da almeno dieci anni (art. 46). Lo statuto del 1875 non prevede una misura fissa per questo strumento: sarà il consiglio decurionale a stabilirne l’importo “a norma dello stato finanziario della stessa società”.
Gli organi sociali sono tre (art. 47):
- l’assemblea generale, composta dai soci “che hanno diritto di voto” ed abbiano compiuto 20 anni. Il numero legale per le assemblee è pari ad un quarto dei soci (art. 48). Si riunisce ordinariamente due volte all’anno, a marzo e dicembre, ma può essere convocata in via straordinaria dal consiglio decurionale o dalla direzione (art. 50). I suoi compiti principali sono le deliberazioni relative alle modifiche statutarie, l’approvazione degli atti contabili, la nomina del presidente della società e della direzione, l’esame dei reclami presentati dai soci, le deliberazioni relative alle proposte presentate dalla direzione e dal consiglio decurionale (art. 52);
- il consiglio decurionale, composto dai decurioni, ovvero rappresentanti di gruppi che vanno dai cinque ai dieci soci (artt. 57-58), eletti dalla propria decuria per due anni; ciascun decurione rappresenta la direzione nella sua decuria, e si occupa di vari compiti, come per esempio l’erogazione dei sussidi o la raccolta delle tasse sociali (art. 61). Il consiglio si riunisce ordinariamente nei mesi di gennaio, aprile, giugno e settembre; tra le sue funzioni vi sono: la determinazione dei sussidi di anzianità, l’accettazione dei lasciti e delle donazioni, le decisioni relative all’utilizzo dei fondi “eccedenti i bisogni ordinari”, la nomina degli impiegati (tra cui cassiere, segretario e revisori dei conti), l’esame dei conti prima dell’approvazione da parte dell’assemblea, le decisioni relative alla riammissione e all’espulsione di soci, l’evasione dei reclami e delle proposte (art. 63).
- la direzione, composta da presidente, vice presidente e sei aggiunti, in carica per un anno e rieliggibili (art. 67), incaricata dell’ammissione dei soci, dell’ordinaria amministrazione del patrimonio e delle entrate, “di mettere in pratica le decisioni del consiglio e dell’assemblea”, di rappresentare la società e, tramite il presidente, di presiedere l’assemblea e di vigilare sull’adempimento dei doveri sociali da parte dei soci (art. 68).
Tra gli impiegati, il segretario “assiste a tutte le adunanze tanto della direzione che del consiglio e dell’assemblea e ne redige i verbali; tiene la corrispondenza e ne controfirma gli atti; tiene il protocollo e l’archivio, nonché i bollettari in madre e figlia” (art. 69).
L’articolo 79 prevede che, “quando il suo stato lo permetterà”, la società adotti una “propria bandiera”, che sia portata in pubblico “quando la società intervenga a qualche solennità pubblica ed i soci riuniti non fossero meno di trenta”.
All’interno della società opera anche un “Comitato di conciliazione e di lavoro”, composto da quattro membri scelti dall’assemblea e dal presidente della società (art. 82), con due compiti principali: la conciliazione delle liti sorte tra i soci, prima del ricorso ad un tribunale ordinario e l’aiuto per trovare un nuovo impiego ai soci disoccupati (artt. 83-84).
Lo scioglimento della società viene deliberato dall’assemblea generale, con un quorum di riunione di quattro quinti degli iscritti e un quorum di deliberazione di quattro quinti dei presenti (art. 80).
ARRIVATO ALL’ART 34
La società è riconosciuta con decreto del Tribunale di Breno 9 aprile 1887
Verbale della Direzione 6 settembre 1908, “Proposta di mettere sul nastro della bandiera sociale la nuova dicitura ‘Società operaia liberale di mutuo soccorso del mandamento di Edolo’”. La proposta della direzione viene approvata dall’assemblea del 20 settembre 1908 con 71 voti favorevoli, un contrario e 6 astenuti (Presidente Emanuele Pedercini)
Statuto 12 novembre 1886
All’art. 84 è previsto che i soci disoccupati possano appellarsi al comitato di conciliazione per ottenere un impiego (Corrispondenza, b. 5)
Statuto 26 dicembre 1902 (Presidente Emanuele Pedercini)
Approvato con 45 voti favorevoli (unanimità)
Mai depositato in Tribunale, viene riapprovato nel novembre-dicembre 1904.
Assemblea 28 novembre 1904 (Presidente Emanuele Pedercini), approvato con 46 voti favorevoli
Riapprovato il 26 dicembre 1904 (Presidente Emanuele Pedercini) all’unanimità con 66 voti favorevoli e ulteriori modifiche agli articoli 59 (sussidi per l’educazione o l’acquisto di attrezzi o soccorsi alle famiglie dei soci derivanti da entrate straordinarie), 112 e 113 (relativi allo scioglimento della società e all’obbligo del municipio di Edolo di consegnare “la bandiera e tutti gli effetti e valori a lui affidati” ad un eventuale nuova società operaia che si formasse dopo lo scioglimento della Società di Mutuo Soccorso tra gli Operai del Mandamento di Edolo)
Statuto del 29 dicembre 1904 (Presidente Emanuele Pedercini)
“Società di Mutuo Soccorso fra gli Operai del Mandamento di Edolo”
Modificati articoli 45-59 che riflettono e regolano un fondo pensioni per i vecchi e cronici del sodalizio
Statuto 9 gennaio 1921 (Presidente Alfredo Federici)
Approvato dall’assemblea generale con 113 voti favorevoli ed un contrario.
Notifica di trasmissione dello statuto al Tribunale Civile e Penale di Breno, 10 febbraio 1922
“Elevato a L. 2.00 il contributo mensile dei soci effettivi
Elevato rispettivamente i sussidi ai soci effettivi, in caso di malattia, per gli inscritti da un anno a cent. 85 e per gli inscritti da oltre 2 anni a L. 1.70 al giorno.
Ridotto al compimento degli anni 65 l’età per conseguire il diritto alla pensione per vecchiaia
come appaiono agli articoli 26, 31, 46 dello Statuto.”
Statuto 8 giugno 1924 (Presidente avv. Giovanni Battista Tognali)
Approvato all’unanimità dall’assemblea generale (25 soci)
Dall’estratto del verbale assembleare 8 giugno 1924:
Modificati gli articoli 26, 31, 46, 48, 58 dello Statuto 1921
Sussidio per i soci con più di un anno: L. 1,50
Diritto alla pensione per vecchiaia: anni 70
Art. 48: “La pensione per la vecchiaia non ha misura fissa. Essa si determinerà ogni anno sulla base del reddito del fondo vecchi e cronici, in rapporto al numero dei soci pensionati. Il fondo vecchi e cronici non potrà mai essere diminuito per qualsiasi causa. Tutte le entrate straordinarie della società saranno devolute al fondo vecchi e cronici”
Art 58: “Abrogato”
Nel 1919 i soci sono 131
Nel 1922 i soci sono 242+5+19
Nel 1924 i soci sono 165+4+19
Nel 1926 i soci sono 146+4+19
Nel 1929, in risposta ad una richiesta di dati da parte del fascio locale, la società risulta essere composta da 137 soci effettivi, 9 soci benefattori 22 soci perpetui, 1 socio onorario per un totale di 169 membri. Il capitale ammonta a L. 67691.15.
Nel 1933 risultano 118 soci dal ruolo delle esazioni + 15 dalla decuria di Malonno
Nel 1935 i soci sono 104
Il 3 gennaio 1920 il presidente uscente ing. Emanuele Pedercini scrive all’assemblea una lettera di addio dove dice di lasciare la guida della società dopo 23 anni, e di essere stato socio dal 1883. dice di “aver avuto cura di diminuire, per quanto possibile, il numero dei soci sospetti di clericalismo e contemporaneamente di non ammettere dei nuovi soci che fossero sospetti di appartenere a quel partito unico nemico della patria e del progresso”. Augura un futuro migliore alla società, “ora che un risveglio si fa sentire, che un considerevole numero di giovani si sono inscritti nuovi soci, sembrami di ritornar giovane e saluto con vero entusiasmo la società operaia rinvigorita, rinsanguata, rinnovata e che non mancherà di produrre i suoi benefici effetti economici-sociali”. (Corrispondenza b. 6)
Nel gennaio 1920 la direzione nomina un comitato di propaganda “per l’incremento e sviluppo del risorgente nostro sodalizio”. (Corrispondenza b. 6)
Nel 18 gennaio 1920 (Corrispondenza b. 6) il comune concede per 6 mesi l’utilizzo di una sala al terzo piano dell’edificio scolastico come sede della società.
Negli anni ‘30 la sede della società risulta essere l’ex municipio di Mu. (Corrispondenza b. 6)
Il 6 luglio 1925 la direzione scrive al presidente Giovanni Battista Tognali respingendo le sue dimissioni “ora che il sodalizio ha potuto raggiungere lo scopo di poter frenare gli scorretti sistemi di antitalianità”. (Corrispondenza b. 6)
Il 10 giugno 1922 il presidente Federici chiede al sindaco di concedere la sala consigliare per la riunione dell’assemblea della società perché l’attuale sede “per il notevole sviluppo risentito nelle inscrizioni di nuovi soci, non si presta all’uopo per incapacità”(Corrispondenza b. 6)
La società “ha in seno il corpo musicale” nel 1922. Già prima della guerra tra il suoi beni ci sono 28 strumenti musicali (Corrispondenza b. 6)
Nel 1929 la società concorre con L. 450 alla formazione del Corpo Musicale del Dopolavoro, con la cessione del credito verso il cessato corpo musicale. (Corrispondenza b. 6)
Alle elezioni del 1920, la parte liberale della società (Pacifico Pedercini) vorrebbe presentare una lista della società “liberale-socialista”, mentre il presidente Adolfo Federici appoggia le liste provinciali socialiste. Pedercini si dimette (Corrispondenza b. 6)
Il 6 novembre 1921 il presidente Adolfo Ferrari si dimette dopo che alcuni soci hanno preso la bandiera sociale senza autorizzazione il 4 novembre (Corrispondenza b. 6))
Nel 1888, la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Tirano celebra una festa sociale cui invita le società dei territori limitrofi. La rappresentanza di Edolo è di 25-30 soci (che non riusciranno a partire a causa di un rovescio temporalesco) (Corrispondenza, b. 5).
Nel 1888 la società sposta la sua sede dall’ufficio municipale ad un altro locale (Corrispondenza, b. 5).
Dal 1888 al 1892 la sede sociale risulta essere in “Casa Pedercini”. Dal 1893 al 1897 la sede è indicata come “Casa Vaiarini”. Dal 1898 il consiglio e la direzione si riuniscono presso la “Sala della Società” o “Sala delle Adunanze” (b. 9).
Nel 1888 i soci di Ponte di Legno sono 9 (Corrispondenza, b. 5).
Nel 1889 il presidente, cav. Emanuele Tosana, si dimette perché nominato subeconomo. L’assemblea rifiuta le dimissioni. Le dimissioni sono rinnovate nel 1890 (Corrispondenza, b. 5).
Nel 1890, in seguito all’abbandono del banchetto sociale da parte della fanfara (definito “sciopero” da parte della società), tutti gli strumenti vengono requisiti e saranno restituiti solo dietro impegno formale della banda a non abbandonare più lo stendardo sociale (Corrispondenza, b. 5).
Nel 1891 il presidente risulta essere Petronio Calvi (Corrispondenza, b. 5).
Nel 1875 viene istituita una commissione per l’impianto di una biblioteca circolante, a partire da una donazione di 30 volumi fatta dal maestro Antonio Gasparini.
Nel 1907 viene discussa in assemblea generale la proposta di istituire un ufficio d’emigrazione;
Nel 1891 la sede della società risulta essere in casa Pedercini (Corrispondenza, b. 5).
Nel 1895 la società risulta priva del presidente e del vice presidente (Corrispondenza, b. 5)
Nel 1900, la società organizza una fiera di beneficenza il cui ricavato va a beneficio del fondo “Vecchi e Cronici”, come testimoniato dal registro delle offerte della fiera (b. 7). Il rendiconto dell’iniziativa segnala un guadagno netto per la società di L. 801,60
Nel 1910 la società ha un carteggio con la Società Umanitaria. Sezione di Brescia relativo all’iscrizione dei soci alla Cassa nazionale di previdenza. L’assemblea generale del gennaio dello stesso anno, presieduta dall’aggiunto Adolfo Federici, aveva approvato l’iscrizione, ma la deliberazione era stata impugnata per irregolarità formali da alcuni soci ed era stata respinta. Traccia di questo scontro rimane nella busta dei verbali dell’assemblea (b. 8).
Nel 1920 all’interno della società viene promossa una raccolta fondi per l’istituzione di un corpo musicale. Il comitato pro musica si riunisce il 23 gennaio 1920 per approvare lo statuto del corpo (b. 14).
[DAL CENSIMENTO]
La Società di mutuo soccorso fra gli operai del Mandamento di Edolo opera a partire dal 1875 come dimostrano i primi conti consuntivi custoditi nel fondo dell’Ente; viene riconosciuta con il decreto del 9 aprile 1887 del Tribunale civile di Breno.
Il primo statuto, non rinvenuto, viene approvato dall’Assemblea generale il 12 dicembre 1886.
La società si propone di “promuovere la moralità, l’istruzione, ed il benessere dei soci, di dare sussidi in danaro a quelli che per malattia o vecchiaia siano impotenti al lavoro e di adoprarsi a seconda dei propri mezzi a procurare lavoro a quelli che ne fossero privi” (art. 3 dello Statuto del 1 giugno 1902). A partire dal 28 novembre 1904 la Società elargisce anche una pensione di vecchiaia ai soci che abbiano compiuto i 70 anni di età. Questo termine viene poi ridotto a 65 anni nel 1921.
La società trae i suoi proventi dalla tassa di ammissione dei soci, dai contributi mensili dei membri, dalle sopratasse ed ammende e da eventuali elargizioni o vendite patrimoniali (art. 4 dello Statuto del 1 giugno 1902).
La società è amministrata da un’Assemblea generale, da un Consiglio dei decurioni e da una Direzione.
Dell’Assemblea fanno parte tutti i soci che hanno diritto di voto dopo il compimento dei 20 anni (art. 61 dello Statuto del 1 giugno 1902).
L’assemblea si riunisce in plenum oppure per decurie, ovvero per sessioni di dieci soci “che dimorano più vicino tra loro”: ogni decuria elegge un rappresentante (decurione) che è membro del Consiglio dei Decurioni. Quest’organo ha potere di deliberare sui doni, i lasciti, i fondi sociali eccedenti ai bisogni ordinari, esaminare i conti prima della presentazione all’assemblea, decretare l’espulsione o riammissione dei soci, stabilire i sussidi di vecchiaia e cronicita, riunendosi con la Direzione.
La Direzione è composta di un Presidente, un Vice presidente e sei aggiunti e dura in carica per tre anni. I membri sono eletti dall’Assemblea generale. Il Consiglio di direzione ha alle sue dipendenze un inserviente.
Lo statuto prevede le cariche di Segretario, Cassiere ed Esattore; questi funzionari non percepiscono uno stipendio ma possono essere remunerati con delle gratificazioni deliberate dal Consiglio di direzione.
Per risolvere le controversie tra i soci opera un Comitato di conciliazione e di lavoro, di quattro membri che durano in carica un anno, diretto dal Presidente. Il Comitato ha anche il compito di “adoperarsi per procurar lavoro a quei soci che fossero disoccupati”.
Negli anni ‘30 la Società opera con il nome di Società di mutuo soccorso “Giuseppe Garibaldi”, come attestato dal carteggio con la Sezione di Edolo del Partito nazionale fascista.
Non è stato possibile risalire alla data di scioglimento della Società; gli ultimi documenti del fondo risalgono al 1934.
La Società viene posta in liquidazione nel 1937, come risulta da una lettera del Prefetto di Brescia al Presidente dell’Ente comunale di assistenza di Edolo del 9 luglio 1937 contenuta nel fondo dell’Ente comunale di assistenza.
Il fondo è costituito dagli atti prodotti, trasmessi, ricevuti e conservati dalla Società di mutuo soccorso tra gli operai del mandamento di Edolo nell’esercizio delle sue funzioni e nello svolgimento della sua attività; si tratta soprattutto di: atti contabili, verbali di deliberazione degli organi di amministrazione e di controllo, domande di ammissione alla società.
Lingua della documentazione:
- ita
Soggetti titolari:
- Comune di Edolo
Condizione di accesso:
liberamente accessibile
Stato di conservazione:
buono
Soggetti conservatori
Soggetti produttori
Progetti
Compilatori
- Schedatura: Ivan Faiferri (Archivista) - Data intervento: 01 giugno 2021
- Revisione: Ivan Faiferri (Archivista) - Data intervento: 01 agosto 2021
Link risorsa: http://80.211.86.145:3001/fonds/1121