1. Società operaia di mutuo soccorso Giuseppe Garibaldi di Breno [La denominazione si trova nei documenti antecedenti al 1878.] ( 1866 - )
Tipologia: Ente
Tipologia ente: Ente di assistenza e beneficenza
Condizione: privato
Sede: Breno (BS)
Profilo storico / Biografia
Nascita e finalità
Il primo embrione della Società operaia maschile di mutuo soccorso di Breno nacque il 15 agosto 1865, quando, su iniziativa della giunta municipale, si riunirono nel municipio del capoluogo camuno 43 operai “intendendo d’ora in avanti di formare e di costituirsi in società permanente, avendo a capoluogo il Comune di Breno” (1).
Lo scopo della società era triplice: 1) accrescere il benessere economico degli operai-soci; 2) garantire forme di tutela per malattia, vecchiaia o disoccupazione; 3) accrescere la cultura dei soci, anche come strumento di ascesa sociale; nelle parole della prima edizione dello statuto: “promuovere la prosperità materiale e morale degli operai, procurando coi proventi di essa un sussidio in denaro in caso di malattia o vecchiaia, adoperandosi per quanto potesse riuscire fattibile ad ottenere lavoro nel caso di mancanza, nonché provvedere combinatamente coi mezzi che si saranno ottenuti, anche alla loro intellettuale coltura” (2).
In seguito all’emanazione della legge 15 aprile 1886, n. 3818, la società iniziò le pratiche per il riconoscimento della personalità giuridica, che avvenne con decreto 28 luglio 1891 del Tribunale civile e penale di Breno (3).
Le attività
I documenti testimoniano estesamente l’attività dell’ente secondo le finalità statutarie.
La crescita del benessere economico fu perseguita con iniziative come la fondazione di comitati per il lavoro, con la partecipazione delle altre società operaie camune (4), o la fornitura di merci a prezzi agevolati per i soci, attraverso una bottega cooperativa attiva dalla fine del sec. XIX agli anni ‘20 del sec. XX (5). L’attività previdenziale è documentata dai sussidi rilasciati per malattia o vecchiaia e dalle pratiche di iscrizione alle casse previdenziali nazionali (6). Per quanto riguarda le finalità culturali, si vedano le relazioni, scritte dagli operai stessi, delle visite alle esposizioni di Torino, Milano, Brescia, dove erano presentate le innovazioni in campo tecnico, artistico e industriale (7); oppure si pensi alla fondazione di una scuola da disegno per gli operai, promossa dalla società alla fine dell’800 (8); o ancora, alla attività della biblioteca (9).
Come testimonia l’intitolazione a Garibaldi (che fu anche socio onorario, fino alla morte), la società aveva un deciso spirito laico (10). Non aveva però affiliazioni partitiche: la sua attività fu politica nel senso che cercò di mutare le condizioni della comunità in cui operava.
Lo spirito di gruppo veniva rafforzato attraverso feste e banchetti comuni e con simboli quali la bandiera sociale e l’inno (11), composto nel 1875 con musica di Antonio Nichetti e testo di Massimo Bonardi.
La struttura sociale
Gli organi sociali comprendevano una assemblea dei soci, un consiglio e una direzione (12).
Secondo l’art. 44, l’assemblea, formata da tutti i soci effettivi ed onorari, si aduna ordinariamente la seconda domenica di febbraio di ogni anno. Può essere convocata in via straordinaria dalla direzione, da dieci consiglieri o da quaranta soci. I suoi compiti sono: 1) l’elezione del presidente, di due vice presidenti, sei assessori (che compongono la direzione), dei consiglieri (uno ogni dieci soci), dei tre revisori dei conti; 2) l’approvazione del conto consuntivo ; 3) il giudizio sui reclami presentati contro l’operato della direzione; 4) l’esclusione di soci per condotta immorale; 5) la determinazione del numero e dello stipendio degli impiegati della società (13).
Il consiglio è composto dai consiglieri visitatori, da presidente, vice presidenti, assessori, segretario e cassiere. Si raduna ogni prima domenica del mese, oppure su invito della direzione. Tra i suoi compiti ci sono: la verifica della validità delle elezioni fatte in assemblea, la nomina o conferma del segretario, del cassiere, dell’esattore e di un porta bandiera, l’ammissione di nuovi soci nei casi dubbi, la determinazione sulla distribuzione di sussidi straordinari o sulle spese necessarie, le decisioni relative ai reclami dei soci, le deliberazioni relative a multe, ammonizioni ed esclusioni. L’organo inoltre “prende cognizione dei registri e di tutte le carte della società” (14). Tra le mansioni dei consiglieri visitatori c’è anche quella di visitare i soci ammalati, per controllarne l’effettiva infermità e prevenire in questo modo le frodi (15).
La direzione è composta da presidente, vicepresidenti e assessori. I membri restano in carica per quattro anni. Si riunisce ordinariamente la prima domenica del mese. I suoi compiti sono: la nomina di nuovi soci, l’affidamento dell’attività di vigilanza sui soci ai consiglieri, lo svolgimento dell’ordinaria amministrazione, la preparazione degli ordini del giorno di consiglio e assemblea, la verifica dei conti, l’aggiornamento dell’inventario patrimoniale. L’organo rappresenta inoltre la società verso soci o terzi (16).
E’ documentata una vivace lotta politica interna, come per esempio negli anni 1918-1923, quando la società passò da un indirizzo liberale a posizioni più marcatamente socialiste, per venire poi quasi portata al fallimento dalla gestione dei fascisti locali: di tutto questo rimane traccia grazie ai registri dei verbali delle sedute (17).
Furono soci dell’ente personaggi eminenti della comunità di Breno: Antonio Taglierini, Francesco Rusconi, Gino Raffaglio, Fortunato Canevali, Guglielmo Ghislandi, Mario Nobili (18). Ricordiamo per la sua importanza Paolo Prudenzini, che lasciò alla società la propria biblioteca e la casa ancora oggi parzialmente di proprietà dell’ente (19).
Patrimonio e risorse finanziarie
Le entrate della società provenivano principalmente dalle quote sociali versate dai soci onorari ed effettivi (20). Vi erano poi proventi derivanti da titoli di credito acquistati dall’ente e, a partire dalla donazione dell’immobile di cui sopra, dagli affitti dei locali della casa. Oltre ai titoli e all’edificio, facevano parte del patrimonio dell’ente i volumi della biblioteca circolante e le azioni di vari enti. I beni della bottega cooperativa sociale entrarono nel bilancio dell’ente fino al 1920, quando la bottega divenne una cooperativa per azioni.
La situazione finanziaria dell’ente conobbe un miglioramento costante dalla fondazione agli anni ‘20 del sec. XX. A partire da allora, per la cattiva gestione dei primi anni dell’epoca fascista e per le successive, mutate, condizioni economiche, l’ente ridusse man mano la propria disponibilità finanziaria ed economica (21).
I rapporti con le altre società
E’ documentato nel fondo dell’ente un frequente carteggio con altre istituzioni di solidarietà tra lavoratori. Oltre al già ricordato accordo con le società operaie camune per la costituzioni dei comitati del lavoro al principio del Novecento, si possono ricordare gli scambi testimoniati nella serie Inviti e rendiconti di altre società (22). L’ente svolse in alcuni casi un ruolo anticipatore rispetto ad altri enti con finalità simili, anche di realtà più popolose: si ricordi per esempio il carteggio con le società operaie e agricole di Pisogne e Rovato, che chiedevano ragguagli in merito alle modifiche statutarie e agli altri adempimenti necessari per il riconoscimento della personalità giuridica (23) oppure la richiesta della Società di mutuo soccorso fra artisti, operai e professionisti di Bergamo di indicazioni per la costituzione di una bottega cooperativa sul modello brenese (24).
Nella documentazione del fondo della società è piuttosto frequente il carteggio con la Società operaia femminile di mutuo soccorso di Breno, con cui l’ente condivideva la proprietà della biblioteca circolante e le cui socie erano ammesse ad usufruire dei servizi della bottega della società operaia: questi rapporti furono a volte piuttosto travagliati (25).
Note
(1) Archivio della Società operaia maschile di mutuo soccorso Giuseppe Garibaldi di Breno, Carteggio non classificato 1865-1908, b. 1, fasc. 1. All’interno del fascicolo si trovano il verbale dell’assemblea e un “Protocollo Generale della Società Operaia Istituitasi in Breno nell’anno 1865”, sul quale sono annotati i primi diciassette atti protocollati tra il 15 agosto 1865 ed il 7 febbraio 1866. Si veda Franzinelli 1986, pp. 23 sgg.
(2) Franzinelli 1986, p. 26 cita gli artt. 1-2 dello statuto del 1866. Si veda, per una copia posteriore dello statuto, Archivio della Società operaia maschile di mutuo soccorso Giuseppe Garibaldi di Breno, Carteggio non classificato 1865-1908, b. 1, fasc. 23.
(3) Ibidem.
(4) Ivi, b. 1, fasc. 26. Si veda Franzinelli 1986, pp. 136-142.
(5) L’attività della bottega cooperativa operaia è documentata dal relativo fondo archivistico. Si vedano rispettivamente le schede soggetto produttore e complesso archivistico Bottega cooperativa operaia di consumo di Breno. La vicenda dell’ente è raccontata anche da Franzinelli 1986, in particolare pp. 70-80 e pp. 162 sgg.
(6) Si veda l’intera serie “Cassa nazionale di previdenza”, in Archivio della Società operaia maschile di mutuo soccorso Giuseppe Garibaldi di Breno, Carteggio classificato 1889-1934. L’attività previdenziale continua anche successivamente, come è ad esempio documentato dagli elenchi dei soci da iscriversi alle assicurazioni facoltative (Ivi, Carteggio non classificato 1933-2007, b. 15, fasc. 142). Per l’azione in ambito previdenziale dell’ente si veda anche Franzinelli 1986, in particolare pp. 81-85, pp. 195-198.
(7) Si veda la serie “Esposizioni” in Archivio della Società operaia maschile di mutuo soccorso Giuseppe Garibaldi di Breno, Carteggio classificato 1889-1934. Cfr. Franzinelli 1986, pp. 110-116.
(8) Archivio della Società operaia maschile di mutuo soccorso Giuseppe Garibaldi di Breno, Carteggio non classificato 1865-1908, b. 1 fasc. 9. Franzinelli 1986, pp. 98-103.
(9) Si veda la serie “Biblioteca” in Archivio della Società operaia maschile di mutuo soccorso Giuseppe Garibaldi di Breno, Carteggio classificato 1889-1934. Di questa istituzione culturale parlano anche Domenighini 2016 e Franzinelli 1986, pp. 93-98.
(10) Sul laicismo liberale quale ideologia condivisa dai promotori della società si veda Franzinelli 1986, pp. 35-44. Per i rapporti con il mondo cattolico, ivi pp. 85-92.
(11) Per il testo e la musica dell’inno si veda: Archivio della Società operaia maschile di mutuo soccorso Giuseppe Garibaldi di Breno, Carteggio non classificato 1865-1908, b. 1, fasc. 10. La bandiera costituiva un simbolo controverso, quantomeno agli inizi: nella medesima sezione del fondo, b. 1, fasc. 4, è conservata una protesta rivolta dalla società alla giunta municipale di Breno, in seguito al divieto da parte del parroco locale di partecipare alla manifestazione di cordoglio per la morte di Vittorio Emanuele II con lo stendardo sociale. Lo spirito di gruppo era mantenuto anche attraverso i banchetti annuali, come documentato dai fascicoli della serie Banchetti, in Archivio della Società operaia maschile di mutuo soccorso Giuseppe Garibaldi di Breno, Carteggio classificato 1889-1934. Per tutti questi aspetti si veda Franzinelli 1986, pp. 103-110.
(12) Le informazioni presentate in questo paragrafo e nei successivi sono tratte dallo statuto della società, nella bozza manoscritta custodita in Archivio della Società operaia maschile di mutuo soccorso Giuseppe Garibaldi di Breno, Carteggio non classificato 1865-1908, b. 1 fasc. 23.
(13) Ivi, art. 45.
(14) Ivi, artt. 46-51.
(15) Ivi, artt. 36-38.
(16) Ivi, artt. 54-58.
(17) Per il periodo 1918-1923 si veda Franzinelli 1986, pp. 154-178. I registri delle deliberazioni conservati in Archivio della Società operaia maschile di mutuo soccorso Giuseppe Garibaldi di Breno, Registri, sono solamente due, entrambi successivi al 1965. Sulla storia archivistica degli altri pezzi si veda l’introduzione alla serie, nel presente inventario.
(18) I fascicoli personali di questi personaggi, in quanto membri della società, sono conservati in Archivio della Società operaia maschile di mutuo soccorso Giuseppe Garibaldi di Breno, Carteggio classificato 1889-1934, Stati personali.
(19) La donazione è documentata in Archivio della Società operaia maschile di mutuo soccorso Giuseppe Garibaldi di Breno, Carteggio classificato 1889-1934, Eredità Prudenzini, b. 9, fasc. 92.
(20) Per l’analisi delle quote di versamento di soci onorari ed effettivi nei primi anni di esistenza dell’ente, si veda Franzinelli 1986, pp. 34-35.
(21) Si veda a questo proposito Franzinelli 1986, in particolare pp. 179 sgg.
(22) In Archivio della Società operaia maschile di mutuo soccorso Giuseppe Garibaldi di Breno, Carteggio classificato 1889-1934.
(23) Archivio della Società operaia maschile di mutuo soccorso Giuseppe Garibaldi di Breno, Carteggio non classificato 1865-1908, b. 1, fasc. 23.
(24) Ivi, b. 2, fasc. 29.
(25) Si vedano per esempio ivi, b. 2, fasc. 37 oppure, nella sezione Carteggio non classificato 1933-2007, b. 15, fasc. 139. Per quanto riguarda gli episodi di tensione si veda la lettera della presidentessa dell’ente femminile conservata in Società operaia femminile di mutuo soccorso di Breno, Carteggio, b. 1, fasc. 6.
Complessi archivistici
Fonti
- Franzinelli 1986 = Mimmo Franzinelli, La Società operaia maschile di mutuo soccorso 'Giuseppe Garibaldi' in Breno e la s.o. femminile di m.s., Società operaia di mutuo soccorso Giuseppe Garibaldi di Breno, 1986
- Domenighini 2016 = Sara Domenighini, Un viaggio fra pagine di storia, umanità e cultura, in Domenighini S., Faiferri I., Solidarietà e cultura. L'archivio e la biblioteca della Società operaia maschile di mutuo soccorso di Breno, Museo Camuno di Breno, 2016
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